Appunti
L'ASSOCIAZIONE DEGLI UMBRI, il Consiglio tutto, i soci, l'Associazione DEGLI UMBRI- GIOVANI partecipano al dolore della famiglia, degli amici e di tutti coloro che hanno conosciuto e apprezzato le qualità umane e professionali di
Sergio Sarcina
Revisore dei Conti dell'Associazione,il cui generoso impegno è stato profuso negli anni con competenza e disponibilità.
Il ricordo della sua intelligente ironia, la sua simpatia umana, la sua capacità di essere partecipe e al tempo stesso amichevolmente disponibile a supervisionare la gestione dell'associazione lasceranno un segno nella continuità della memoria degli affetti solidali.
Il suo sorriso mancherà a tutti noi e il nostro impegno sarà nella direzione di ricordarne l'impegno e la presenza storica nell'Associazione degli Umbri
“NUOVI ORIZZONTI DEL LAVORO: UNA PROSPETTIVA DIALOGANTE PER I GIOVANI”
In questi ultimi anni le scoperte scientifiche e la tecnologia hanno fatto passi da gigante in moltissimi campi dell’attività umana ed hanno realizzato e diffuso strumenti al limite di quella che qualche anno fa poteva considerarsi pura fantascienza. Nei campi della matematica, della fisica, dell’informatica, dell’elettronica, della robotica dell’intelligenza artificiale, della genetica, della conservazione, gestione e analisi dei grandi dati - per citare solo alcuni dei settori coinvolti in questa fortissima spinta evolutiva – sono stati raggiunti livelli altissimi tali da sconvolgere o, almeno, mettere in dubbio numerose abitudini e certezze della nostra società.
Sempre più spesso i mezzi di informazione riportano notizie di nuovi processi di automazione, di attività svolte da macchine, di sistemi di relazione con strutture pubbliche e private completamente diversi da quelli a cui la gente - specialmente le vecchie generazioni – era abituata, e tante altre dello stesso genere. Ormai (e mi limito ad una serie molto ristretta di esempi) le vetture a guida autonoma sono una realtà così come lo sono sistemi capaci di controllare a distanza attrezzature o domotica e come lo sono alcune forme di intelligenza artificiale (si pensi che sono stati realizzate macchine capaci di svolgere funzioni finora svolte da professionisti o addirittura di esercitare assistenza ad anziani.
Questa brevissima premessa tende a porre l'angoscioso interrogativo sul se le giovani generazioni, senza idonei strumenti culturali, saranno in grado di affrontare le difficili sfide del prossimo futuro. Queste, infatti, richiederanno il possesso di conoscenze e competenze di livello sempre più elevato e specialistico, non disgiunte, tuttavia, anche da una cultura umanistica che, forse, si rivelerà ancor più necessaria di prima.
Interessanti spunti si possono rinvenire nel libro di Alec Ross (ex senior advisor for innovation di Hillary Clinton quando costei era segretario di stato degli USA) intitolato "The industries of the future", in quello di Jeremy Rifkins “La società a costo marginale zero” e in quello di Klaus Schwab (Chairman del World Economic Forum) intitolato “The fourth Industrial Revolution”; libri che delineano scenari futuri assai verosimili e per certi versi inquietanti, già in parte realtà, che le giovani generazioni dovranno affrontare in un mondo globalizzato, forse con prospettive ed angoli di visuale completamente diversi da quelli odierni.
Uno degli ambiti che più saranno colpiti da questa rapida e ampiamente diffusa evoluzione-rivoluzione sarà quello del lavoro. La continua e sempre più esclusiva automazione di funzioni e attività lavorative (anche di medio livello) provocherà sempre più disoccupazione. Con il sempre più rapido ricorso a sistemi automatizzati scompariranno numerosi posti di lavoro che non saranno rimpiazzati, se non in minima parte, da quelli che saranno creati dall’innovazione.
E’ sembrata, quindi, opportuna (anche se solo nel nostro piccolo) una riflessione su questo fondamentale tema ed è per questo che la nostra Associazione degli Umbri ha pensato di organizzare, per il prossimo
15 marzo 2018,
il seminario – dibattito sulle prospettive di lavoro nel futuro intitolato: “Nuovi orizzonti del lavoro: una prospettiva dialogante per i giovani” durante il quale i giovani potranno interagire e dialogare tra loro e con i relatori.
Vini. Quando parliamo di vini non possiamo fare a meno di ricordare che anche nel regno di bacco la nostra regione occupa un posto di rilievo.
Numerosi ottimi vini, bianchi e rossi, sono, infatti, prodotti in Umbria. Solo per ricordarne alcuni tra quelli più famosi citiamo: quelli prodotti nella zona di Orvieto; il Sagrantino; il rosso di Montefalco; il Grechetto; il Rubesco prodotto dalle cantine Lungarotti. Ma potremmo elencare ancora altrettanto ottimi prodotti. L'invito è quindi: andate in Umbria a scoprire e gustare questi tesori enologici così come tutti gli altri numerosi e preziosi tesori enogastronomici.
I numerosi richiami, contenuti in molti scritti della nostra amata, e purtroppo recentemente scomparsa, Igea Frezza Federici, ai tanti aspetti riguardanti la cultura, intesa nel senso più ampio, della nostra Umbria, ci hanno dato l'idea di parlarne su questo sito, a partire da oggi e possibilmente con continuità. Ci prefiggiamo, quindi, in linea con gli obiettivi della Nostra Associazione, di scrivere sugli originali prodotti dell'attività intellettuale e manuale dei nostri corregionari, passati e presenti, apprezzati non solo nel resto d'Italia, ma in tutto il mondo, e di dare conto, di volta in volta, delle ricerche sugli elementi del nostro patrimonio culturale. A parte i tesori della natura, è superfluo ricordare quanto nell'Umbria v'è di storia e di arte. Ma oltre ciò, che costituisce già da sé un patrimonio di inestimabile valore, non possiamo dimenticare i numerosi prodotti tipici della nostra regione a partire da quelli agro-alimentari, passando per quelli eno-gastronomici, per finire con quelli artigianali, ognuno dei quali contraddistinto da caratteristiche peculiari che ne segnano le assolute originalità ed infungibilità. In una rapida, ma non esaustiva, rassegna possiamo annoverare tra di essi il nostro ottimo olio, i vini di grande qualità prodotti dalle nostre campagne, le famose specie di legumi, il tartufo, i salumi e formaggi tipici, la cioccolata, la ceramica, la tessitura ed altri ancora. Anche tutto questo fa parte dell'immenso patrimonio culturale dell'Umbria e rappresenta il legame degli Umbri a valori solidi e antichi e ad una ingegnosità e ad una laboriosità non comuni.
Il tartufo (con ricetta) - clicca sul piatto per leggere
Le lenticchie (con ricette) - clicca sul piatto per leggere
Ricordo di Igea Federici
Il mio ricordo di Igea Frezza Federici è indissolubilmente legato alla nascita e all'attività dell'Associazione degli Umbri a Roma.
Il terremoto del 1979 aveva sconvolto la Valnerina e molti residenti a Roma originari delle comunità colpite avevano sentito l'esigenza di costituire una associazione che potesse aiutare il difficile iter della ricostruzione grazie alla presenza nella capitale.
Fu così che un gruppo di originari di Norcia e Cascia vollero incontrare anche me, giovane consigliere comunale di Roma della Democrazia Cristiana allora all'opposizione in Campidoglio, perché figlio di un uomo nato a Castelluccio di Norcia.
Il rapporto della mia famiglia con Norcia si era mantenuto solido, anche se non avevamo più una nostra abitazione, perché mio padre aveva deciso da tempo di continuare a utilizzare la nostra tomba di famiglia nel cimitero di Norcia dove erano e sono sepolti tutti i nostri cari. All'assemblea di costituzione della nuova Associazione fui invitato a candidarmi ed eletto consigliere.
Primo Presidente fu eletto Antonio Bianconi, già sindaco di Norcia, vice Presidenti Luciana Barracchia Di Biagio e Michele Russo e tra i consiglieri mi piace ricordare Roberto Petrucci che è ancora oggi un valido sostegno dell'Associazione.
In realtà il post terremoto era soltanto uno dei motivi di interesse perché da subito emerse con forza la necessità di offrire agli originari dell'Umbria e agli amanti della nostra bella regione uno strumento per ricordare i nostri valori e le nostre tradizioni e fu utilissima la disponibilità di una sede prestigiosa, possibile anche per l'aiuto di una Banca Umbra, in via Monterone vicino al Senato della Repubblica. La sede ha da subito ospitato numerose attività culturali e sociali. Ma la finalità principale, quella
di ricordare e mantenere tradizioni e valori della nostra cultura è stata in gran parte frutto dell'attività culturale di Igea Frezza.
I fondatori dell'Associazione avevano scartato l'idea di chiamarla "della Valnerina " ritenendola troppo limitativa ma solo con
la partecipazione di Igea Frezza con le sue Conferenze e le presentazioni di suoi libri e almanacchii è cominciato il percorso di una più ampia rappresentazione culturale e sociale. Questo non soltanto perché Igea Frezza era nata e viveva ad Amelia, ma soprattutto perché i suoi studi e i suoi interessi erano in grado di rappresentare più compiutamente la storia, i costumi, i valori e le tradizioni della nostra regione. Nel 1996 ero stato eletto Presidente dell'Associazione e da allora ho avuto più occasioni di conoscere meglio Igea e di collaborare con lei. Tra le tante esperienze comuni mi piace ricordarne una: da Capo Dipartimento del Servizio Civile Nazionale( dal 2002 al 2006) ero particolarmente impegnato a costruire il Servizio Civile Volontario, inizialmente formato soltanto da ragazze che affiancavano i giovani del servizio civile obbligatorio ( alternativo al servizio militare obbligatorio) per poi essere esteso anche ai ragazzi con la fine dell'obbligo di leva.
Igea, che allo straordinario spessore culturale abbinava una notevole curiosità intellettuale, fu tra i primi a organizzare uno dei tanti incontri con i giovani che hanno caratterizzato quella straordinaria esperienza e l'assemblea che si svolse ad Amelia è stata tra quelle che ricordo con maggiore piacere. In quegli anni abbiamo cominciato a organizzare il Premio annuale UMBRIAROMA come riconoscimento agli Umbri illustri e ai non Umbri con meriti particolari verso l'Umbria. Molte amiche e molti amici provenienti da tante città umbre, con la partecipazione al nostro consiglio direttivo, hanno contribuito a rafforzare la nostra rappresentatività: per citarne solo uno, mi piace ricordare lo straordinario impegno di Carlo Fuscagni già Direttore di Rai 1. Nel 2007 ero stato nominato Consigliere dell'Agenzia per le ONLUS ( poi Agenzia per il terzo settore) che aveva tra l'altro un ruolo di controllo sull'attività di tutte le associazioni. Ho pensato subito che non era opportuno per me avere insieme ruoli di controllore e di controllato e quindi ho deciso di lasciare la Presidenza dell'Associazione degli Umbri. Per la nuova Presidenza era necessaria una figura particolarmente rappresentativa e io non ho avuto dubbi: sapevo che Igea aveva una figlia, Caterina , brillante professoressa universitaria a Perugia e, anche se non la conoscevo, molti mi avevano parlato bene di lei. I consiglieri furono entusiasti e naturalmente ne parlai prima a Igea che, affezionata come era alla nostra Associazione, ringraziò ma mi disse anche che Caterina era molto occupata. Non è stato facile convincerla ma ci siamo riusciti, io ho accettato di fare il Presidente Onorario e con lei l'Associazione ha fatto molti passi avanti. Ovviamente è continuata la nostra collaborazione con Igea che è stata eletta Presidente del Collegio dei Probiviri dell'Associazione. Mi piace ricordare le presentazioni, come sempre molto affollate, dell'ultimo libro di Igea "Le cucine della memoria " nella nostra bella sede di via Aldrovandi a Roma e a Terni, questa volta invitato da lei come relatore, pochi giorni prima che venisse a mancare.
Massimo Palombi
֍ UMBRIA ֎
Terra incantata,
scrigno di Arte,
Storia e Tradizioni.
Culla di spiritua-
lità francescana.